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LAVORATORI MIGRANTI
Nell’attuale fase di apertura dei mercati a livello internazionale, sono sempre più numerosi i lavoratori che si spostano per motivi di lavoro. Il fenomeno migratorio ha assunto negli ultimi anni una dimensione quantitativa consistente e una rilevanza nel settore produttivo e sociale, tale da richiedere politiche e interventi coordinati degli organismi pubblici che favoriscano il processo di integrazione e la tutela dei diritti dei lavoratori migranti.
Le pagine della sezione 'lavoratori migranti' del sito INPS sono dedicate ai lavoratori che si spostano nei Paesi comunitari ed extracomunitari, ai datori di lavoro e agli operatori sociali (CAF, associazioni di stranieri, mediatori culturali, operatori di altre amministrazioni, ecc.) che intervengono per agevolare l'inserimento lavorativo e sociale e la tutela del lavoratore migrante.
In particolare vengono fornite informazioni utili in materia di normativa nazionale ed internazionale di sicurezza sociale, il cui scopo è sostanzialmente quello di impedire che i lavoratori migranti possano perdere parte o tutti i diritti quando si spostano da uno Stato ad un altro.
Le informazioni contenute riguardano la legislazione applicabile, i titoli di soggiorno, le procedure di assunzione, i diritti, gli obblighi, anche in materia fiscale, le prestazioni pensionistiche, a sostegno del reddito e socio-assistenziali spettanti:
- ai lavoratori stranieri in Italia;
- ai lavoratori italiani all’estero, in Paesi comunitari ed extracomunitari.
A conferma dell’impegno all’informazione e alla promozione della mobilità dei lavoratori, l’INPS è stato capofila del progetto Social security on the move SSE-MOVE, cofinanziato dalla Direzione Generale per l’Occupazione della Commissione Europea, che mira ad approfondire la conoscenza sulla trasferibilità delle prestazioni sociali dei lavoratori (e delle loro famiglie) che esercitano il diritto alla libera circolazione in cinque Stati Membri dell’UE (Italia, Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia e Romania). In esito al progetto, i partner e gli altri attori coinvolti hanno approfondito la loro conoscenza e consapevolezza sulla reale trasferibilità delle prestazioni sociali tra i Paesi e hanno individuato gli ostacoli principali che limitano la libera circolazione dei lavoratori (e delle loro famiglie) dovuti alle specificità dei sistemi previdenziali nazionali. Inoltre, essi hanno migliorato la propria capacità di promuovere strategie di intervento volte a rimuovere tali ostacoli. Tale risultato è stato raggiunto attraverso attività di analisi, processi di reciproco apprendimento e scambio di conoscenze sulla portabilità delle prestazioni sociali tra i paesi interessati.
Si evidenzia, infine, che il 2013 è stato proclamato “Anno europeo dei cittadini”. Per questa occasione l’Inps ha predisposto sul sito una sezione dedicata con schede di approfondimento sui diritti connessi alla cittadinanza europea e notizie aggiornate sugli eventi in corso.
Anno europeo dei cittadini
Nel corso del 2013 l’Inps ha partecipato anche alla conferenza stampa di presentazione della campagna “Il lavoro è cittadinanza”.
L’iniziativa, promossa dal Ministro per l’integrazione in collaborazione con l’Inps, si propone di sensibilizzare l’opinione pubblica sul riconoscimento dei propri diritti ai lavoratori migranti che con il loro lavoro sono una risorsa e un’opportunità per tutto il paese.
Materiali della Campagna: